giovedì 17 marzo 2016

Una melanitta al giorno...
January 18, 2015

di Vincenzo Alfano

"Una melanitta al giorno leva il medico di torno"
                                                    
Giovedì,15 Gen.

Che giornata moscia.
Troppo sole, troppa gente, troppi cani, troppo caldo.
Alla foce troviamo un gabbiano. "No due, ne arriva uno in volo!"
Ridiamo con sarcasmo.

Probabilmente abbiamo battuto il record storico degli IWC più scarsi di sempre.
Discutiamo di come anche un dato negativo dica tanto, e sia comunque importante.
Ad esempio ci dice che oggi è troppo caldo rispetto a un Gennaio normale, che molti siti hanno perso il loro valore e che le spiagge di Pesaro hanno un elevatissimo disturbo antropico, in ogni periodo dell anno (anche sotto la grandine e una pioggia di meteoriti qualcuno deve per forza venirci a correre o a portare il cane).

Cosi ci rassegniamo al mare vacante. Riapprezziamo i cormorani, calmiamo la nostra sete. Contiamo le pecorelle


"Hei guarda quello vicino alla boa , sarà un cormorano?... Si dai, è un cormorano" . Allora punto il binocolo. Vedo solo un coso scuro, non vedo la testa non vedo la coda. Annuisco un po titubante. Una parte  nel mio cervello scatta, ma l'altra parte , pessimista e non permissiva, non lo accetta, la annienta e la  sconfigge.
Ritorno ai gabbiani, devo concentrarmi..

...in realtà cercavamo di convincerci che quella massa nera fosse un cormorano OGM ... deforme, con la testa incassata e in fin di vita... Mi distraggo con un sospetto fasullissimo pontico che mi fa  dimenticare totalmente della massa nera non chiaramente identificata.

Ritorno da Paolo, "Paolo ce ne andiamo?"
"L'hai piu guardato quell uccello vicino alla boa?"
"No cavolo !" Ripunto il binocolo, e turbato, senza ancora vedere né testa né coda dico convinto "Paolo quello non è un cormorano. NON è un cormorano!"
Corro felice verso le boe, avevo realizzato (quale cormorano starebbe sempre lì fermo come una massa informe, senza mai tuffarsi e senza mai tirare su il collo?)

Arrivato vicino riesco a vedere tutto: la adorabile codina all'insù, il corpo ciccio e tondo e il bellissimo becco arancio, arancio come la boa. 
"Melanitta nigra ! Melanitta NIGRA!"... Un orchetto a riva è sempre un orchetto a riva...     e con questo calore quasi estivo(!) capirete che l effetto vampata è immediato. Butto a terra il giubbotto nella sabbia.

Tra i miei versi molesti per l eccitamento per la scoperta  e qualche foto alla buona, per dimostrare più a me stesso che agli altri che era vero, Paolo appagato e soddisfatto scrive sulla sua agenda "1 orchetto marino"! 

Lui sta li, sembra annoiato. Ondeggia insieme alla boa, ogni tanto ci gira intorno, poi solo per poco scompare dietro gli scogli, dove immagino  banchetti con la stessa flemma...e ritorna fedelmente alla  boa.

Ne ho dedotto: gli orchetti sono strettamente imparentati con le boe, sia  per il jizz che per il colore. Io li unirei nello stesso genere.

Nessun commento:

Posta un commento