venerdì 18 marzo 2016

La pesca degli aironi


di Francesco Barberini

Acquapendente 10/3/2016


Questo inverno sta frequentando il mio stagno, per la prima volta, un airone cenerino. L’airone cammina sul bordo o gira intorno alla ricerca di un punto buono dove fermarsi immobile per pescare. L’uccello però a volte si allontana dallo stagno e gira in mezzo al campo di grano vicino. 
Anche lì passa molto tempo immobile o camminando lentamente alla ricerca di insetti, ragni e topi. Infatti la dieta dell’airone non è costituita solo da pesci o anfibi ma, soprattutto nei periodi più duri, anche da insetti, ragni, rettili e piccoli mammiferi. Gli aironi non usano tutti la stessa tecnica di pesca. Gli aironi bianchi preferiscono stare immobili in acqua per tanto tempo in attesa del passaggio di un vittima. Altri invece come la Garzetta americana preferiscono cercare camminando lentamente, la Garzetta nivea invece preferisce stare in agguato su un ramo o su una roccia per poi lanciarsi su la preda per catturarla. Simile nel comportamento è il Tarabusino che sta però sempre su un ramo e non si bagna ma allunga solo la testa, o addirittura come la Sgarza ciuffetto che non si bagna neanche una piuma immergendo solo il becco. Altri Aironi invece, in particolare l’Egretta rossastra, l’Airone nero e l’Airone tricolore camminano nelle acque basse e fanno ombra con le ali per attirare le vittime ignare che pensano di essere al sicuro sotto un cespuglio. L’airone guardabuoi è invece l’ardeide meno legato alla vita aquatica e si sta diffondendo in tutto il mondo, segue il bestiame nei pascoli o si aggira nei campi coltivati alla ricerca di insetti o piccoli mammiferi. 
A me piacciono molto gli Aironi, i loro metodi di caccia e il loro aspetto ancora molto simile ai loro antenati dinosauri, i Dromeosauri. 

Un giovane di airone cenerino

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