lunedì 25 aprile 2016

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di Francesco Barberini


Questo è il mio regalo 
per Pasqua dei miei genitori. 
Una torretta piena di nidi per 
Rondini, 
Balestrucci, 
Rondoni, 
Cinciallegre, 
Cinciarelle, 
Cincie bigie, 
Cincia more e 
Pipistrelli! 
Appena messi i nidi sono venute 
subito delle Cinciarelle a controllare!! 
Buona Pasqua a tutti piena di tante uova 
di cioccolato e di uccelli!!


Direttamente dall'Africa

di Giovanni Tartarelli

E' tempo di migrazione si sa, in questo periodo migliaia di uccelli partono dall'Africa sub-Sahariana e volano verso nord. C'è chi si ferma al bacino mediterraneo e chi invece raggiunge il grande nord. Mi commuovo a pensare che uccelli di pochi centimetri riescano a fare così tanti km. Bhè questo è uno dei motivi che mi ha fatto innamorare di quel mondo alato.  Ma inizio a raccontarvi quella splendida mattinata.

Il 16 aprile 2016 mi faccio una girata con Giorgio Paesani mio caro amico. Si decide di dirigersi verso la Palude del Biscottino. Questa Palude è situata su una strada veramente trafficata. Peccato che pochi siano a conoscenza di questo specchio d'acqua ricco di vita. Qui vi è una garzaia, Heronry (direbbero gli inglesi), ovvero luogo di riproduzione degli ardeidi. Ci fermiamo in una piazzetta(uno dei pochi posti dove parcheggiare) e iniziamo ad annotare osservazioni. Nel luogo di riproduzione la maggioranza erano Aironi Guardabuoi (circa 150), le Garzette e gli aironi cenerini. Scrutiamo per un po' lo specchio d'acqua cercando di contare i nidi ma non facile. Ad un certo punto in tutta la sua bellezza vola una specie che per Biscottino è una rarità...la Spatola eurasiatica. Bellissima dal piumaggio candido si posa sul ramo più alto della Garzaia facendo invidiare i Guardabuoi. Nelle acque più alte della palude uno svasso maggiore riposa...le rondini, i Balestrucci re le passere d'italia fanno da sottofondo coi loro canti. Un Falco di Palude ci vola davanti schivando senza problemi i camion , sembra esserci abituato. Mentre cercavamo qualche Airone Rosso(purtroppo non osservato), una coppia di Ibis Sacri volano verso la garzaia e notando che la Spatola aveva occupato il loro spazio. L'attaccano scacciandola. La bellezza degli Ibis Sacri, eleganti e maestosi. Il loro nome deriva dal fatto che secondo la mitologia egiziana, questa specie di Ibis rappresenta il dio Thot. Questa specie è stata vista col ramettino nel becco quindi è considerata in Tentativo di nidificazione! Speriamo che nidifichi! Per concludere la giornata una Nitticora svelata da Giorgio, la Nitticora è detta anche Night Heron perchè caccia durante la notte.

Airone guardabuoi

Usciamo da Biscottino e ci si dirige verso Coltano. Cerchiamo i Gruccioni che però non si fanno vedere. Nei campi si vedono vari Aironi Guardabuoi (probabilmente nidificanti a Biscottino), fagiani e si sentono vari Usignoli. Gli obbiettivi sono le Albanelle che però non si vogliono far vedere. Vengono osservate 2 Tortore Selvatiche. Purtroppo a Coltano niente Albanelle ma io e Giorgio ci rallegriamo con 2 cutrettole che camminano tranquille sulla strada. 


Pernice di mare

Prossima tappa Chiari  di Coltano dove erano state osservate delle Pernici di Mare. E' qui che iniziano le rarità. Giunti alla palude osserviamo per primi dei Germani reali, unici anatidi osservati. Ad un tratto si alzano in volo 3 sagome. Inizialmente lo ammetto gli avevo scambiati per Cormorani, poi sento Giorgio che dice: Mignattai. Io incredulo dico "Giorgio scherzi?"..mi rimarrà impressa la sua risposta "Mai scherzare con dei Mignattai". Subito col Cannochiale cerchiamo di ritrovarli...eccoli dall'altra parte della Palude. Signori e Signori 3 Mignattai DIRETTAMENTE DALL'AFRICA!!. Uno inanellato. Quelle sfumature smeraldo sull'ala che bellezza.., in palude molti limicoli riusciamo a osservare: Piro Piro Boscherecci,Combattenti, Corrieri Piccoli,Gambecchio e Piovanello Pancianera. Non male. Ad un tratto ci sorvola qualcosa! Giorgio urla: Pernice di Mare!! Io prendo subito la Reflex cerco di mettere a fuoco e..trovo una foto non bella ma documentativa e soprattutto un ricordo di quella Pernice di mare che ci sorvolò la testa per 2 volte. Salutiamo Coltano coi 3 mignattai che ci volano sopra la testa. 


Mignattai in sorvolo

Per concludere ci dirigiamo nei boschi della Riserva Statale di Calafuria..avevo chiesto infatti a Giorgio se mi faceva vedere la Sterpazzolina di Moltoni. Si sente subito il verso, ne sentiamo più d'una. Col Pishing Giorgio riesce a tirarla fuori. Ma l'ennesima sorpresa arriva con una Monachella anche lei DIRETTAMENTE DALL'AFRICA. Concludiamo con un Biancone in Spirito Santo e una Berta Maggiore.

Ringrazio Giorgio Paesani che mi ha regalato una giornata fantastica...e ora bhè tenete d'occhio palude, cielo, montagne e anche gli spazi urbani perchè  c'è chi arriva DIRETTAMENTE DALL'AFRICA!



16 Aprile

di Martina Cadin

16 aprile, un sabato stupendo, anche se con sveglia alle 5:50, forse per il fatto che mi dovevo recare ad un biotopo a fare Birding con mio papà. La giornata è stupenda (forse solo un po’ di vento) ma quando arriviamo, il sole dietro alle montagne si fa vedere e gli alberi del posto s’illuminano.  


Ci dirigiamo verso il fiume Avisio del biotopo e lì qualche merlo acquaiolo poco confidente svolazza via indignato. Mio padre ad un certo punto grida “MARTIN PESCATORE!” ma visto i suoi acciacchi per l’età e riconoscendo un ennesimo merlo acquaiolo volare via, lo guardo male e continuo lungo il fiume.
Tornando senza aver visto niente di che dal fiume, c’è un piccolo sentiero contornato da alti alberi che decido di percorrere. Visto che solo qualche codirosso lontano si faceva sentire col suo inconfondibile canto, iniziai a riprodurre una tecnica chiamata “pishing” che consiste nel produrre con la voce un suono simile a quello dei gruppi di fringillidi che si azzuffano. Mi sentivo un po’ ridicola (era la prima volta che ci provavo), soprattutto quando un vecchietto passò in bicicletta e mi guardò male.


Dopo alcuni secondi però, ricevetti risposte ai miei richiami e dai cespugli si riversarono fuori codirossi, luì di ogni genere, cince, cardellini, codibugnoli e anche una sterpazzolina comune (il pishing è incredibile e utile per far spuntarefuori anche specie rare, ma funziona solo con silvidi, muscicapidi, paridi, turdidi, erithacidi, fringillidi, passeridi e poche altre).


Poi, un maschio di culbianco su un palo attirò la mia attenzione, ma era lontano, e il mio obbiettivo non poteva fare una foto bellissima. Tornai a casa soddisfatta anche se non avevo visto ciò che desideravo fotografare: l’averla piccola.

lunedì 4 aprile 2016

The Crake's corner




di Niccolo Ghionzoli

E' sera e sono al Lago di Porta a fare birdwatching con mio padre.
 L'attesa è alta perchè la volta precedente avevo visto ben poco in migrazione e perchè secondo me il periodo fine marzo-inizio aprile è il migliore per poter seguire la migrazione degli uccelli in questo posto.
Anche se nel pomeriggio ho già visto alcune specie come la marzaiola, l'upupa, la nitticora, il topino, per le quali mi sento già soddisfatto, tuttavia manca ancora il pezzo forte: la schiribilla. In questo mese è di passo al Lago di Porta ed è un piacere vederla la sera che spunta dai canneti per camminare furtivamente su piattaforme di frammenti di canne galleggianti, in particolare in un punto dove l'argine del laghetto fa una curva, in prossimità della quale c'è una rampa che conduce a un chiaro chiamato di "Bregoscia". Inoltre, aspettando un po' la sera alcuni individui diventano un po' più confidenti e possono essere fotografati anche discretamente, nonostante la luce non sia adatta.


Mi trovo esattamente in questo punto, ma le schiribille tardano ad uscire e allora ne approfitto per dare un'occhiata al vicino chiaro, in cui si stanno alimentando tranquillamente alcuni germani reali e qualche gallinella d'acqua, lasciando mio padre a fare fotografie. Non c'è altro nel chiaretto e così ritorno alla posizione iniziale dove trovo mio padre intento a puntare la macchina fotografica verso un punto  nel canneto nell'argine. Gli chiedo: "Che cosa stai fotografando?""La schiribilla". Gli chiedo dov'è e dopo pochi istanti punto il binocolo.
 Un'apparente schiribilla maschio si sta muovendo molto vicina ai limiti di un canneto dove l'acqua è bassa ma alcuni dettagli non tornano. E' macchiata sul dorso in modo inusuale e poi ha delle striature nella parte inferiore del ventre che non mi convincono. "No", è la prima cosa che dico, quell'uccello non è una cosa normale. 





Fin da subito non sono convinto che sia un normale maschio di schiribilla (che già sarebbe un'ottima osservazione); fortunatamente l'uccello non sembra elusivo e si fa ammirare per bene in modo da poter scattare qualche foto. Col passare del tempo il mio sospetto diventa sempre più fondato e acquista sempre sicurezza intorno a due parole: schiribilla grigiata! Nel frattempo, provo a cercare risposte concrete guardando intorno per vedere se è possibile fare un confronto con qualche maschio di schiribilla, ma lì vicino esce solo una femmina. Peccato, anche se è la prima dell'anno.


Dopo oltre mezz'ora dalla prima uscita di quello strano intruso, mentre sto guardando il mio libro che mi dà la certezza dell'identificazione, un falchetto che si posa su un alberello davanti a noi attira la mia attenzione: lancio un grido di stupore ma neanche il tempo di guardarlo col binocolo (impossibile, visto che era troppo vicino ed era nascosto dai rami dalle piccole foglie di inizio primavera dell'alberello) che è già volato. Accidenti, l'ho spaventato! e in seguito a questo episodio la schiribilla grigiata non si fa più vedere. Poco dopo a casa la definitiva certezza dell'avvistamento arriva guardando e riguardando le foto scattate.