giovedì 17 marzo 2016

Sua maestà
February 4, 2016
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Gianluca Damiani
Il genere umano, per definizione e deduzione, è sempre alla ricerca di emozioni e situazioni che consentano una felicità interiore ed esteriore. Ebbene è proprio questo che mi spinge, come molti di voi, a cercare (anche nelle più fredde e nevose giornate invernali, o sotto il cocente sole estivo) momenti magici e degni di esser ricordati, che provocano immensa felicità per la mente ed il corpo. Con questo breve racconto di una giornata che mi è molto a cuore, inizierò questo percorso appena intrapreso con i ragazzi di YBW.


Tra le tante specie osservate e seguite negli anni, non avrei potuto che dedicare un inizio all’animale che forse, per la sua diffidenza, eleganza e maestosità, di più mi sta a cuore: l’Aquila Reale. In una delle giornate che dedico quasi settimanalmente al monitoraggio di questo rapace nell’Appennino centrale, sotto un freddo vento e coltri di nubi portatrici di neve, mi recai nei pressi di un sito di nidificazione nel cuore delle montagne abruzzesi.
Come in molti sapranno, le aquile ndificano in ambienti molto selvaggi e inospitali, per ridurre al minimo il disturbo ai siti riproduttivi, ed è proprio in un luogo come questo che mi imbattei nella solita coppia, che in vista della fine dell’inverno si apprestava ai voli nuziali, anche detti a “festoni” per la loro particolarità.


Ebbene proprio in questi momenti, ogni tanto, la fortuna ci regala scene magiche, che io vedevo da bambino nei documentari con grande ammirazione e aspirazione. Tra i maestosi voli in termica e le lunghe scivolate tra le rocce delle pareti infatti, i due individui decisero di fermarsi, sulle punte di due rocce, a qualche centinaio di metri da me.
E caspita, proprio li, forse per caso o per fortuna, quasi come due leggiadre falene, si accostarono per accoppiarsi. Ricordo con nostalgia quel momento, che rappresenta in fin dei conti, la cosa più bella di tutte: la nascita della vita.


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