di Niccolo Ghionzoli
E' sera e sono al Lago di Porta a fare birdwatching con mio padre.
L'attesa è alta perchè la volta precedente avevo visto ben poco in migrazione e perchè secondo me il periodo fine marzo-inizio aprile è il migliore per poter seguire la migrazione degli uccelli in questo posto.
Anche se nel pomeriggio ho già visto alcune specie come la marzaiola, l'upupa, la nitticora, il topino, per le quali mi sento già soddisfatto, tuttavia manca ancora il pezzo forte: la schiribilla. In questo mese è di passo al Lago di Porta ed è un piacere vederla la sera che spunta dai canneti per camminare furtivamente su piattaforme di frammenti di canne galleggianti, in particolare in un punto dove l'argine del laghetto fa una curva, in prossimità della quale c'è una rampa che conduce a un chiaro chiamato di "Bregoscia". Inoltre, aspettando un po' la sera alcuni individui diventano un po' più confidenti e possono essere fotografati anche discretamente, nonostante la luce non sia adatta.Un'apparente schiribilla maschio si sta muovendo molto vicina ai limiti di un canneto dove l'acqua è bassa ma alcuni dettagli non tornano. E' macchiata sul dorso in modo inusuale e poi ha delle striature nella parte inferiore del ventre che non mi convincono. "No", è la prima cosa che dico, quell'uccello non è una cosa normale.
Fin da subito non sono convinto che sia un normale maschio di schiribilla (che già sarebbe un'ottima osservazione); fortunatamente l'uccello non sembra elusivo e si fa ammirare per bene in modo da poter scattare qualche foto. Col passare del tempo il mio sospetto diventa sempre più fondato e acquista sempre sicurezza intorno a due parole: schiribilla grigiata! Nel frattempo, provo a cercare risposte concrete guardando intorno per vedere se è possibile fare un confronto con qualche maschio di schiribilla, ma lì vicino esce solo una femmina. Peccato, anche se è la prima dell'anno.
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