lunedì 25 aprile 2016

16 Aprile

di Martina Cadin

16 aprile, un sabato stupendo, anche se con sveglia alle 5:50, forse per il fatto che mi dovevo recare ad un biotopo a fare Birding con mio papà. La giornata è stupenda (forse solo un po’ di vento) ma quando arriviamo, il sole dietro alle montagne si fa vedere e gli alberi del posto s’illuminano.  


Ci dirigiamo verso il fiume Avisio del biotopo e lì qualche merlo acquaiolo poco confidente svolazza via indignato. Mio padre ad un certo punto grida “MARTIN PESCATORE!” ma visto i suoi acciacchi per l’età e riconoscendo un ennesimo merlo acquaiolo volare via, lo guardo male e continuo lungo il fiume.
Tornando senza aver visto niente di che dal fiume, c’è un piccolo sentiero contornato da alti alberi che decido di percorrere. Visto che solo qualche codirosso lontano si faceva sentire col suo inconfondibile canto, iniziai a riprodurre una tecnica chiamata “pishing” che consiste nel produrre con la voce un suono simile a quello dei gruppi di fringillidi che si azzuffano. Mi sentivo un po’ ridicola (era la prima volta che ci provavo), soprattutto quando un vecchietto passò in bicicletta e mi guardò male.


Dopo alcuni secondi però, ricevetti risposte ai miei richiami e dai cespugli si riversarono fuori codirossi, luì di ogni genere, cince, cardellini, codibugnoli e anche una sterpazzolina comune (il pishing è incredibile e utile per far spuntarefuori anche specie rare, ma funziona solo con silvidi, muscicapidi, paridi, turdidi, erithacidi, fringillidi, passeridi e poche altre).


Poi, un maschio di culbianco su un palo attirò la mia attenzione, ma era lontano, e il mio obbiettivo non poteva fare una foto bellissima. Tornai a casa soddisfatta anche se non avevo visto ciò che desideravo fotografare: l’averla piccola.

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