giovedì 1 settembre 2016


Foce del Coghinas

29 luglio 2016… fremevo per questa data da giorni ormai. E finalmente con mio padre e Giosuè Serreli (un mio grande amico birdwatcher) ci imbarchiamo sul battello di Giosuè per rivisitare questa splendida foce.

Già dalla partenza si capisce che sarà una giornata come poche. L’acqua resa argentata dal tardo pomeriggio fa esplodere i colori del fiume, rendendo meravigliose anche le foto in controluce, come questo fraticello in spirito santo.



Proseguendo verso l’interno del fiume qualche airone cenerino s’invola spaventato, e nei canneti che ci circondano i versi gracchianti dei cannareccioni interrompono la quiete placida del Coghinas. I miei cari martin pescatori sfrecciano a pelo d’acqua appena ci avviciniamo troppo e un forapaglie comune ci passa davanti, fermandosi all’interno di un canneto, troppo nascosto per fotografarlo. Finalmente l’airone rosso si fa vedere, appollaiato come una sentinella sulla cima di un albero.


Parecchi piro piro piccoli girano sulle sponde sabbiose, scomparendo in lontananza con un frullo d’ali caratterizzate dall’evidente barra alare chiara. Sono girata a tentare di fotografare un saltimpalo in bella mostra, ma la voce di Giosuè che mi chiama fa perdere l’attenzione sul passeriforme. Infatti una femmina di tarabusino è appena volata davanti al battello, e ora è seminascosta tra le canne. Non riesco a trattenere un sorrisino quasi maniacale quando scatto la foto …


Poco più avanti ci giriamo e ritorniamo verso la foce, superati però da una moretta tabaccata riconosciuta dal contrasto bianco-nero delle ali. Quando mi giro mio padre mi fa –“Com’è venuta la foto al germano?”- io e Giosuè ci guardiamo ma non proferiamo parola, feriti nel profondo da quella domanda, ma per fortuna l’attenzione di mio padre si rivolge verso una garzaia di guardabuoi che si è appena involata sopra di noi. Sono bellissimi, e la luce è anche buona, quindi la foto non viene male … ritorniamo al “porto “ soddisfatti, anche se Giosuè ci dice che è stato un peccato non incontrare il falco di palude, dato che tutte le altre volte l’avevamo visto. Io non mi lamento, sicuramente non avrei mai scambiato il tarabusino per il fdp.


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